L'esperto risponde

Oggetto:
SELETTIVITA' TRA MAGNETOTERMICI
28 Dicembre 2021

Francesco S.

Selettività della componente magnetica degli interruttori automatici.

Semplifico il caso:

Ho un C32 a protezione di un montante, con a valle un differenziale puro da 40 e a valle di questo ancora i vari C16 per i circuiti prese e i C10 per quelli luce. Un corto su una presa o una luce (corto secco) sappiamo con ragionevole certezza chi interviene?

Ad essere ancora più precisi, nel mio caso ho il C63 del contatore, un C50 generale dell'avanquadro, un C32 a protezione del montante e attraverso il puro vari C16, C10 e un C6.

Potrebbe essere anche uno spunto per una nuova pillola di Alessio Piamonti. Grazie mille a tutti e ad Alessio in particolare.

Alessio Piamonti

Colgo il tuo consiglio Francesco per fare sicuramente una video pillola sull’argomento.

Considera però che nel Circolo Elettricisti illuminati c'è proprio una lezione dedicata alla selettività.

Non solo per spiegare che è una modalità tale per cui scatti solo l’interruttore più vicino al guasto evitando di mettere fuori tensione altre parti di impianto, ma anche per spiegare come si fa (anche perché se manca la selettività, si fa davvero fatica a sostenere che un impianto sia a regola d’arte).

Solo che la selettività può essere totale (ovvero che per qualsiasi valore di corrente, scatta solo il dispositivo più vicino al guasto) oppure può essere parziale (ovvero che solo per alcuni range di corrente, scatta solo il dispositivo più vicino al guasto mentre fuori da tale range possono scattare anche gli interruttori a monte).

C’è poi da distinguere la selettività in sovraccarico da quella in cortocircuito così come va suddivisa la selettività amperometrica da quella cronometrica.

Esiste anche la selettività logica in cui i vari dispositivi comunicano fra di loro, così come esiste la selettività energetica.
Se poi parliamo di guasti a terra, esiste la selettività differenziale (quest’ultima molto più semplice da realizzare rispetto alla selettività fra interruttori automatici).

Insomma, un discreto casino…

Per fortuna i costruttori di materiale in questo caso ci vengono incontro con delle tabelle di selettività in cui ci dicono per quali valori di corrente è garantito che il dispositivo a monte non scatti.
Solo che c’è un grosso problema di fondo ovvero che queste tabelle esistono solo per dispositivi della medesima casa costruttrice. Non si può invece sapere che selettività ci possa essere ad es. tra un interruttore ABB con uno Bticino. Tanto meno si può sapere quella che ci può essere rispetto all’interruttore a bordo del gruppo di misura.

Se poi parliamo di selettività in cortocircuito, con i classici interruttori modulari (per di più monofase) diventa praticamente impossibile averla totale. Tutt’al più la si può avere parziale, ovvero solo per un piccolo range di correnti, in genere di valore abbondantemente inferiori a 1.000A.

Ma una corrente di cortocircuito, anche in ambito domestico, è abbastanza facile possa superare i 700/800A anche a fine linea, quindi è molto improbabile riuscire ad avere una selettività in cortocircuito usando solo interruttori modulari.

Poi per carità, il modo ci può essere anche in questi casi come ho spiegato nella lezione “Quadro appartamento” della sezione “Piromane o elettricista” disponibile a chi fa parte del Circolo.
Solo che per riuscirci occorre fare delle prove strumentali e sperare che le condizioni non cambino mai (ad es. se il distributore sostituisse il proprio trasformatore con uno più grande, si rischia che le condizioni cambino e che quindi non si riesca più a garantire la condizione di selettività totale).


N.B. ho per lo più parlato di interruttori per semplificare, ma la selettività (o meglio coordinamento) può essere fatta anche tra fusibili o tra fusibili e magnetotermici. Quest’ultima in genere tende ad avere range più ampi rispetto alla selettività in cortocircuito tra soli interruttori magnetotermici modulari. Ma anche qui, come al solito, dipende.

P.S. L’alternativa per avere selettività in cortocircuito può essere quella di avere a monte un interruttore scatolato regolabile. In tal caso è vero che è più semplice ottenere la selettività totale in corto circuito, ma poi bisogna domandarsi se ne vale la pena visto che il contatore ha comunque a bordo un modulare e quindi il rischio che scatti quello c'è...

P.P.S. il discorso "selettività" merita un approfondimento come quello presente nel Circolo e non può essere trattato solo con un commento ad un post o una video pillola.
Ad esempio, nonostante sia noto che non sono un grande amante dei differenziali puri perché la maggior parte degli elettricisti non sa come fare a proteggerli dalle sovracorrenti, a volte li utilizziamo nei nostri progetti proprio per evitare di diminuire la selettività in caso di sovracorrenti causata proprio da un interruttore magnetotermico differenziale invece del differenziale puro. Ma qui ci addentriamo in un campo minato...

 

Quello che ti posso suggerire, per cominciare a gettare le basi che servono poi per comprendere tutti questi aspetti, è quello di visionare subito il video corso “La selettività”.

Clicca qui per raggiungere la pagina del corso.

 


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