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Oggetto:
PROTEZIONE DIFFERENZIALE PER POMPA SOMMERSA
18 Dicembre 2021

Francesco S.

Lancio una domanda da trattare magari in una futura videopillola: protezione differenziale per pompa sommersa (pozzo) e per pompa vasca biologica (acque nere), entrambe collegate senza presa e spina ma con cablaggio diretto.

È necessaria? Grazie mille

Alessio Piamonti

Per poter rispondere alla tua domanda Francesco, bisogna che prima ci dici 2 cose:

 

1) Il luogo in cui è installata quella pompa è soggetta ad una normativa specifica che impone l’uso dell’interruttore differenziale?

 

2) La protezione contro i contatti indiretti è affidata ad un altro metodo di protezione?

 

Riguardo al punto 1, se c’è una norma che impone l’uso di un determinato differenziale per quel tipo di ambiente, bisogna metterglielo a prescindere.

Ad esempio il pozzo è da considerarsi un luogo conduttore ristretto.

In tal caso viene essere richiesto un differenziale non superiore a 30mA.

Un "luogo conduttore ristretto" viene definito dalla norma come luogo di piccole dimensioni le cui superfici sono conduttrici e quindi l'operatore che vi si trova all'interno è soggetto ad un maggior rischio elettrico.

Di conseguenza ci sono prescrizioni normative più severe

 

Riguardo al punto 2, relativamente al discorso della protezione contro i contatti indiretti, ci tengo a ribadire una cosa che ormai ho detto ventordici mila volte:

 

1 - Lo scopo principale del differenziale è per l'appunto la protezione dai contatti indiretti

 

2 - Il contatto indiretto è un contatto con una massa andata in tensione a seguito di un guasto

 

3 - Una massa è una parte conduttrice che fa parte dell’impianto elettrico e che in genere non è in tensione ma che vi può andare a seguito di un guasto dell’isolamento principale

 

4 - Se la massa può essere toccata, allora il rischio di contatto indiretto è reale

 

5 - Se c’è il rischio di contatto indiretto allora ci vuole una protezione contro i contatti indiretti

 

Esistono tuttavia vari modi per fare la protezione contro i contatti indiretti.

Uno è l’uso del differenziale coordinato all’impianto di terra (parliamo delle classiche forniture in BT o meglio, dei sistemi TT).

 

Un altro potrebbe essere l’utilizzo di condutture e componenti in classe II, piuttosto che la separazione elettrica tramite un trasformatore, ecc. (ce ne sono diversi).

 

In ogni caso, sapere quando serve un differenziale e quando se ne può fare a meno, permette di evitare:

 

- di spendere di più quando non serve il differenziale e glielo mettete ugualmente

 

- di folgorare qualcuno quando serve il differenziale e non glielo mettete (o glielo mettere di taglia sbagliata)

 

- di avere un impianto non selettivo quando mettete i differenziali ad cazzum come purtroppo vedo sempre più spesso...

 

Se l'impianto non è selettivo significa che non scatta esclusivamente l’interruttore vicino al guasto ma scatta anche quello a monte, con conseguente disagio del cliente (questione che può ritorcersi contro l'installatore).

 

Se invece il differenziale ci andava e non è stato messo, c'è il serio rischio di ammazzare qualcuno...

 

E qui si apre un mondo sulle convinzioni errate della maggior parte degli elettricisti che non sa neppure la differenza tra un differenziale di tipo A ed uno di tipo AC, ma questo è un altro discorso.

 

Concludo dicendo che a proposito dell’obbligo di differenziale, linko un post che reputo interessante e che rimanda a tutta una serie di altri post che sono una fonte di informazioni davvero di grande valore per iniziare a comprendere tutti questi aspetti basilari sui differenziali che la maggior parte degli elettricisti ignora perchè nessuno glieli ha mai spiegat.

 

Solo che per poterlo visionare bisogna essere un elettricista iscritto al gruppo Facebook Il Professionista Elettrico

 

 


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