Variante V5 CEI 64-8

In questo articolo troverai alcune informazioni di FONDAMENTALE importanza, che ti consentiranno di affrontare nel miglior modo possibile la nuova variante V5.

 

“I miracoli non esistono, come non esiste la possibilità che continuando a infrangere le leggi nessuno ti scopra”.

Questo lo sai bene, vero?

È facile credere che tutto andrà sempre nel verso giusto, ma non basta sperarlo scioccamente affinché accada.

Bisognerebbe almeno sforzarsi un minimo per cercare di fare tutto in maniera corretta, o no?

Se fino ad ora hai sbagliato senza volerlo, o hai ignorato tutto quello che avrebbe reso il tuo impianto elettrico a norma (per ogni norma a cui è soggetto), non fartene una colpa, ci sono alcune cose che non potevi sapere.

Ti parlo di cose che solo un esperto in materia può sapere.

E sono convinto che tu voglia essere percepito come un esperto in materia di impianti elettrici ed elettronici.

La nostra è una categoria a rischio e non sto scherzando.

Ogni giorno mi rendo conto che i dubbi che assillano te e i tuoi colleghi sono davvero tanti.

Tu, probabilmente, cerchi di rimanere sempre aggiornato e, se fai parte del mio gruppo, sono quasi certo che, almeno una volta, anche tu avrai letto le risposte che ho dato ai vari quesiti che mi pongono… forse proprio ad uno tuo.

La verità è che non sono dei dubbi su cui si può sorvolare.

Sono proprio quei dubbi o quelle mancate conoscenze che, in un batter d’occhio, ti possono portare a situazioni spiacevoli per non aver rispettato le leggi che ti impongono l’applicazione di alcune norme.

Ma d’altro canto, come fai a conoscerle tutte o a reperirle in un tempo e con uno sforzo umanamente possibili?

Non ti biasimo, non è semplice.

Fino a qualche anno fa non era neanche necessario, ma ora tutto è cambiato e i cambiamenti bisogna saperli affrontare, diversamente, chi non si adatta, si estingue.

Proprio come in natura.

Visto che sono pienamente consapevole e so il rischio a cui vai incontro, voglio mettere a tua disposizione alcune delle conoscenze di cui necessiti per evitare seri provvedimenti dovuti a negligenze nell’installazione di un impianto elettrico.

Siccome non posso spiegarti tutto, mi concentrerò con questo articolo su un aspetto a molti ancora sconosciuto: la VARIANTE V5 alla NORMA CEI 64-8.

 

Ma aspetta, prima di parlarti di questa nuova variante voglio raccontarti cosa avevo detto l’anno scorso. Mi ero infatti posto il quesito: “Ci sarà una nuova versione della CEI 64-8 nel 2018?”

La risposta che mi ero dato è la seguente: “secondo me sì”.

E ti spiego il perché:

  • La settima edizione della CEI 64-8 vede la luce in giugno 2012 (è quella in vigore mentre sto scrivendo questo articolo)
  • A febbraio 2013 viene emessa una errata corrige
  • A luglio 2013 la variante V1
  • Ad agosto 2015 la variante V2
  • Ad agosto 2016 viene aggiunta la nuova parte 8 relativa all’efficienza energetica
  • A marzo 2017 la variante V3
  • A maggio 2017 la variante V4

La variante V3 e V4 tra l’altro entrano in vigore assieme dal 1° giugno 2017. La variante V4 (cavi CPR) non era però allineata al D.lgs. 106/2017 di agosto 2017 e quindi è stata pubblicata un’ulteriore modifica alla norma per adeguarla.

 

Invece, incredibile ma vero, non è stata pubblicata la nuova edizione normativa bensì la variante V5 che però tratta due argomenti molto interessanti:

1. La corretta installazione degli scaricatori di sovratensione:

  • “Protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica o dovute a manovra” trattate nella nuova Sezione 443
  • “Dispositivi per la protezione contro le sovratensioni transitorie” trattati nella nuova Sezione 534

2. L’installazione delle prese di ricarica dei veicoli elettrici:

  • “Alimentazione dei veicoli elettrici” trattati nella nuova sezione 722

 

GLI SCARICATORI DI SOVRATENSIONE

Partiamo dal primo argomento: gli scaricatori. Bene, ti dico subito che gli SPD non servono a niente!

Prima che tu possa scagliarmi una palla infuocata, leggi cosa ho da dirti…

Molti installatori sono convinti che avere un ottimo scaricatore di sovratensione possa realmente risolvere il problema.

Il punto è che questa illusione non solo non si realizza, ma rischia una contestazione da parte del cliente finale che si vede “svampate” le apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Una cosa che il tuo distributore elettrico non ti dirà mai è che la qualità dell’SPD incide solo il 20% sulla funzionalità, mentre il restante 80% dipende da come lo installi.

Proprio poco tempo fa ho visto l’ennesimo scaricatore installato in maniera non del tutto corretta. È vero, questa installazione, rispetto ad altre, non fa così schifo, ma è anche vero che si poteva fare molto meglio ed un vero professionista non può esimersi dall’installare i componenti a regola d’arte.

 

 

Non solo la terra di collegamento all’SPD non è stata fatta limitando la lunghezza, ma è anche posizionata male infatti transita assieme ai conduttori attivi andando così a diminuire drasticamente il livello di protezione dalle sovratensioni. Per fortuna il collegamento di fase e neutro non fa cagare come il collegamento di terra, anche se poteva essere fatto meglio.

Questo è niente.

In altri casi ho visto installazioni a dir poco raccapriccianti, persino in semplici installazioni monofase!

Guarda cosa ho trovato in questo centralino di un’abitazione:

 

 

Un collegamento fatto in questo modo, non solo non garantisce la protezione dalle sovratensioni, ma addirittura mette in pericolo le persone! Infatti, gli utenti dell’impianto elettrico rischierebbero persino di morire folgorati semplicemente toccando la carcassa metallica di un apparecchio elettrico!

La signora Maria potrebbe morire folgorata anche se quello scaricatore non avesse mai lavorato. Si, hai capito bene: anche se non ci fosse mai stata una sovratensione, quello scaricatore potrebbe ucciderla mentre sta tranquillamente usando la lavatrice.

Questo perché il varistore (in questo caso il componente con la segnalazione rossa sul fronte) poteva iniettare la tensione di fase sulla terra senza che il differenziale intervenisse.

Finché all’utente si svampano la TV o il PC sarai chiamato al massimo a risarcire il danno delle apparecchiature, ma se qualcuno “ci resta secco” perché hai collegato erroneamente gli scaricatori, indovina un po’ cosa ti capiterà…

Dopo aver aperto il quadro, ho subito fatto modificare il cablaggio all’elettricista (nonostante avrebbe potuto farlo ancora meglio, ma almeno così non rischia di uccidere nessuno). L’installazione corretta infatti è questa:

 

 

Come puoi vedere, in questo caso, il neutro va nel punto comune (quello col pettine sotto lo scaricatore) mentre la terra va nel punto in cui prima era collegato il neutro.


Il problema è che molti non sanno proprio come vanno collegati gli scaricatori.

Sul gruppo Facebook che gestisco, uno dei ragazzi postò questa foto:

 

 

Quando ho letto i commenti degli altri ragazzi, sono rimasto basito ed ho capito che:

oltre il 50% era convinto che fossero invertiti neutro e terra nel collegamento!

 

Ecco alcuni dei commenti:

Di errori in effetti ce ne sono tanti, tra i quali la terra che passa assieme ai cavi di energia, ma non quello dell’inversione di neutro e terra.

Anche in questo caso, invertendo neutro con terra, non solo l’SPD lavorerebbe male, ma addirittura potrebbe creare problemi di sicurezza alle persone.

Il modo più efficace per non commettere errori madornali è accrescere le tue conoscenze, continuare ad imparare e informarti su ogni dubbio.

Non sto scherzando. Guarda cosa ha scritto un ragazzo sul mio gruppo Facebook… l’elettricista ha dovuto risarcire 45 mila euro di danni

 

 

Una cosa che forse non sai è che l’efficacia dello scaricatore dipende fortemente da come lo installi.
Puoi anche avere il miglior SPD del mondo, ma se lo installi male non servirà a nulla. E il cliente potrà fare rivalsa su di te.

Tu vuoi sapere come si installano correttamente gli SPD?

Oppure vuoi rischiare di dover risarcire i danni come il tipo del post di Facebook?

Se un SPD è installato male, dammi retta: meglio che risparmi i soldi.

Guarda un po’ come era stato collegato questo:

 

 

Ci sono oltre 3 metri di cavo per il collegamento di terra!!!

Con un collegamento così lungo, la protezione delle apparecchiature è nulla. E non parlo solo della protezione delle apparecchiature sensibili, ma di qualsiasi apparecchiatura elettrica, compreso quelle con elevata tenuta alle sovratensioni.

Per fortuna la soluzione c’è ed è anche semplice. E senza fare chissà quali modifiche ?
Ah, se pensi che la soluzione sia quella di fare l’entra-esci ti stoppo subito. Infatti, in questo caso, il conduttore che arriva dall’impianto di terra è un 50mmq. Troppo grosso quindi per l’entra-esci. Anzi, troppo grosso anche per essere collegato direttamente all’SPD (non ci sta nel morsetto).

Con un piccolo escamotage puoi sanare la soluzione. Basta eseguire un collegamento di terra locale mantenendo comunque quello di 3m che arriva alla barra di terra come suggeriscono anche le più famose case costruttrici di SPD.

Ecco un esempio per il caso appena descritto:

 

 

Quanti problemi con gli scaricatori… e con la variante V5 ce ne saranno delle belle!

Fino all’altro giorno, se avessi installato male gli SPD, avresti potuto giustificarti dicendo che non avevi seguito le istruzioni di montaggio del costruttore delle apparecchiature, ma da oggi, con l’avvento della V5 alla CEI 64-8, uno scaricatore installato male corrisponde ad aver infranto una norma.

 

PUNTI DI RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE

Il secondo argomento tratta dei punti di ricarica delle auto elettriche, un argomento che rappresenta il futuro.

In genere i punti di ricarica li installi nell’autorimessa e nel box auto. In questi ambienti non puoi realizzare gli impianti elettrici come negli altri locali poiché ci sono delle norme che devi rispettare e che sono dedicate a questi tipi di luoghi. Quindi la prima cosa che devi sapere sono le prescrizioni e i divieti relativi agli impianti elettrici in questi locali.

Ad esempio, lo sai che nelle autorimesse devi installare i tubi a vista ad altezza superiore a 1,5m? Se li installi ad altezza inferiore devi:

  • Ubicarli in una posizione che siano protetti, ad esempio in corrispondenza di uno spigolo in modo che un’auto non possa sbatterci contro, oppure
  • Installare una protezione meccanica aggiuntiva, ad esempio una copertura metallica, oppure
  • Utilizzare tubazioni in acciaio (anche se in realtà, con il paraurti in ferro di un Jeep, il rischio di danneggiamento resta comunque)

Ma questo è solo uno dei tanti aspetti che riguardano i requisiti installativi in questi ambienti. Nel webinar te ne spiegherò tanti altri.

Ma arriviamo al clou!

Sai bene che sei obbligato a prevedere il punto di carica dei veicoli elettrici nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni rilevanti, ma visto che nei prossimi anni ci sarà un aumento esponenziale di questi punti (entro il 2030 sono previsti in Italia ben 6 milioni di veicoli elettrici e ibridi), è buono sapere cosa prescrive la nuova sezione 722 della norma CEI 64-8 relativa proprio alla carica delle auto elettriche.

Molti pensano che sia sufficiente prevedere un circuito dal quadro elettrico, una presa per la ricarica e il gioco è fatto. Beh, mi dispiace dirtelo, ma non è affatto così semplice.

Non solo devi capire quale tipo di ricarica sia più adatta (lenta, accelerata, veloce, ultraveloce) ma devi conoscere quali prescrizioni vengono imposte nella variante V5 della CEI 64-8.

Siccome questo settore avrà sbocchi incredibili in futuro, ritengo sia di fondamentale importanza sapere cosa prescrivono le norme CEI relativamente all’installazione di questi impianti di ricarica.

CONCLUSIONE

Ricapitolando, a seguito della variante V5, gli SPD e le COLONNINE DI RICARICA subiranno delle variazioni molto importanti ed è buono farsi trovare preparati.

Ma non temere, perché è proprio di questo che parlerò nel mio nuovo corso on-line!

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Alla prossima,
Alessio

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6 commenti riguardo l'articolo “Variante V5 CEI 64-8

  1. Che dire, innanzitutto grazie per gli avvertimenti e per le spiegazioni che dai in questo articolo. L ho letto tutto d un fiato ma me lo dovrò rileggere ancora perché temo che gli argomenti siano non solo importanti ma da capire meglio da parte mia perché ora ho dei forti dubbi circa il corretto collegamento di un paio di spd. Grazie

    • Riguardo l’ultima foto ove installato lo SPd, vloglio esporre la mia analisi, ma la faccio breve:

      Non serve quel nodo EPS con cablaggio sul SPd.
      Era meglio posare lo Spd con il modulo fusibili Gg125A in basso a destra alla base del quadro.
      La linea montante di quel quadro poteva essere associata ad un morsettiera idonea, e non quella in foto.
      Con lo Spd ed i fusibili in quella posizione, bastava un tratto di collegamento con cavo giallo/verde da 30 o 50cm alla barra di terra che vediamo al lato destro del quadro.

      Quel riporto di cavo tra la morsettiera EQPS e il spd crea solo accoppiamento induttivi e capacitivi che è meglio evitare.

      Vi è la mania di posare lo SPD sempre in alto a destra vicino agli strumenti e poi girare con tratte di cavo prossime ai 3 metri.
      In questo caso, non è nemmeno una delle installazioni peggiori che ho visionato.

      Quella morsettiera supplementare crea solo un loop dannoso.

      In questo caso ..ci troviamo una circuito con una linea in ingresso che ha il montante che è prossimo ai 2,5 metri, segue il collegamento ai fusibili e poi agli Spd, da qui altri 3 metri di conduttore di terra.

      La sovratensione transitoria dettata da una fulmina, interesserà il montante – la sezione fusibili-spd – e il conduttore di ritorno alla barra EQP. Troppo estesa per dare garanzia di intervento.

      Seguire una tratta il più possibile rettilinea è la soluzione migliore, mantenendo distanze riguardevoli tra il conduttori attivi – il montante – e il conduttore di terra spd.

      Stefano.
      E’ un vizio comune dei quadristi.

    • E’ bene ricordare che, accoppiamenti tra conduttore attivo e cavo giallo/verde in uscita dallo spd , così come cablaggi a serpentina, sono più deleteri di un tratto rettilineo più lungo del dovuto.

  2. Grazie per nozioni che mi hai dato.
    volevo aggiungere che in molti casi non essendo uguale la modalità di claggio tra uno strumento e l’altro, molti errori vengono fatti per disattenzione e mi includo anche io.

  3. Salve. Devo dimensionare un sistema di protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica in una struttura alimentata da un cavo aereo in bassa tensione. Il sistema di protezione devo realizzarlo soltanto con degli SPD, quindi senza parafulmini. L’impianto di terra della struttura è realizzato tramite un semplice picchetto inserito nel terreno la cui resistenza è di 150 ohm. Vorrei sapere se questo valore della resistenza di terra può andar bene oppure se devo procedere a modificare l’impianto di terra. Purtroppo mi trovo in una condizione in cui non posso realizzare un nuovo impianto di dispersione perchè la struttura si trova in un’area urbana e non posso neanche collegare l’impianto elettrico ai ferri d’armatura.

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