L'esperto risponde

Oggetto:
ALIMENTAZIONE BOX AUTO: DA QUALE QUADRO?
7 Novembre 2020

Francesco M.

Buonasera, ho cercato nei post del gruppo Facebook Il Professionista Elettrico se l'argomento era già stato trattato ma siccome,per fortuna, i post di questo gruppo sono svariati, non ho trovato nulla di paragonabile alla mie richiesta.

Se così non fosse chiedo umilmente scusa. Dopo il pippone faccio la domanda.

Dovendo alimentare un appartamento in un condominio a più piani con i boxes al piano terra (uno per ogni appartamento / pertinenza), con i contatori allo stesso piano dei boxes, c'è qualche prescrizione/obbligo che imponga che ogni box abbia la protezione ubicata nel quadro dell'appartamento indipendentemente dal piano in cui si trova l'appartamento stesso o, volendo, si può tranquillamente realizzare un quadro sottocontatore con due interruttori adeguatamente dimensionati che proteggono le due linee?

Naturalmente il parere assolutamente vincolante di Alessio Piamonti è quantomeno gradito. Grazie e scusate la lunghezza del post.

Alessio Piamonti

Non c’è nessuna norma che prescriva di alimentare un box dal quadro contatori piuttosto che dal quadro dell’appartamento.


La scelta Francesco dipende, quindi, dalle considerazioni da fare di caso in caso.


Se stiamo parlando di un box che fa parte di un’autorimessa soggetta al controllo dei VVF (e quindi in cui serve lo sgancio), può essere più consono avere l’alimentazione dal contatore anzichè dal quadro di casa, così i vari circuiti di sgancio in tensione non transiteranno all’interno degli appartamenti.


Non che questo non si possa fare. Se vengono rispettate determinate condizioni, la cosa è fattibile. Ne avevo infatti parlato qui


(post visibile solo agli iscritti al gruppo Facebook Il Professionista Elettrico)

 


.


Poi ci sono altre considerazioni da fare, come ad es. la ricarica dell’auto elettrica.


In tal caso può essere più furbo avere una linea dedicata dal quadro contatori così da poter più facilmente alimentare la presa con un’altra fornitura futura (spostando il cavo a valle del contatore dedicato) o avere una linea più corta, o avere una linea che va all'appartamento di sezione inferiore, ecc.)


Insomma, tutta una serie di considerazioni da fare di caso in caso, soprattutto spiegando al committente i pro e i contro di ogni alternativa, ascoltando le sue esigenze e trovando la soluzione adatta a lui.


Es. se il committente abita all’ultimo piano e non vuole rischiare di dover scendere per riarmare l’interruttore, gli si potrebbe dire che invece di mettere i dispositivi nel quadro di appartamento si possono comunque installare dei moduli di riarmo automatici.


In sostanza occorre dimostrare che sei sul pezzo e che hai la soluzione ad ogni suo problema/dubbio.

Questo è ciò che fanno i professionisti. Risolvono i problemi dei clienti con le soluzioni migliori.


 

P.S. al cliente non vanno sottoposte varie soluzioni a cui gli viene poi chiesto di scegliere. Siamo noi che diamo al cliente la soluzione più giusta per lui perché siamo noi i tecnici, siamo noi i professionisti, siamo noi le figure autorevoli della situazione.


P.P.S il brand il Professionista Elettrico è nato proprio con questo scopo: insegnare all'elettricista come farsi percepire da vero professionista agli occhi del cliente. Ovviamente per farlo si deve partire dalle basi, ovvero la conoscenza delle norme in modo da realizzare impianti a perfetta regola d'arte, poi via via tutto il resto.


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